Dal Giappone, la tecnica che brucia il legno per proteggerlo.
Letteralmente “assi di cedro bruciate”, è un’antica tecnica della carpenteria giapponese che prevede la bruciatura del legno, per mezzo di una fiamma. È una lavorazione protettiva che rende il legno estremamente duraturo, anche oltre 100 anni.
Il legno, carbonizzato in superficie, assume una tonalità scura, annerita, interessante e innovativa per raffinate intenzioni progettuali. Nei rivestimenti esterni, esposto agli agenti atmosferici, col tempo muta di colore, schiarendo leggermente. 
Questa tecnica è perciò consigliata in quelle situazioni di esposizione considerata rischiosa per il legno ovvero ambienti esterni a contatto con acqua ed esposti ai raggi del sole.
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Le origini

Shou sugi ban

I carpentieri in Giappone usavano questa tecnica già da tempi molto remoti, che si è andata affinando, arrivando a maturità intorno al 700.

Negli ultimi anni questa la tecnica è stata riscoperta e rivalutata, portata in auge da importanti architetti, che ne hanno apprezzato le preziose proprietà protettive ed estetiche, con il pregio della sostenibilità ambientale.

Caratteristiche

È un trattamento completamente sostenibile ed ecologico: il legno bruciato per mezzo di una fiamma viene poi spazzolato e protetto con un olio speciale.

Rende il legno resistente al fuoco e agli agenti atmosferici, acqua, salsedine, migliorando le performance e le prestazioni.
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Resistenza al fuoco

Bruciare il legno per renderlo ignifugo? Esattamente così. La fiamma assorbe l’umidità contenuta tra le fibre, chiude i pori e rende dura e compatta la superficie. Un naturale rivestimento che aumenta la capacità di resistere al fuoco.

Resistenza all’acqua

Il legno è un materiale poroso e permeabile. Ha perciò la capacità di rilasciare o assorbire umidità, fino a raggiungere un equilibrio con l’ambiente circostante. Se è a contatto prolungato con l’acqua e in presenza di ristagni, può essere terreno fertile per la crescita di funghi che a lungo andare portano alla marcescenza e alla morte del materiale.

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Lo strato esterno scuro e bruciato gli dona carattere di impermeabilità. Ciò perché la fiamma fa evaporare l’umidità contenuta nel legno e ne chiude i pori, impedendo all’acqua di entrare.

No funghi, insetti e termiti

Il legno è un materiale naturale e organico. È perciò soggetto a degrado biologico, funghi e attacchi da parte di insetti xilofagi. In modo particolare se l’umidità supera il 20%. Gli insetti vanno particolarmente ghiotti degli  uccheri presenti sottoforma di cellulosa (polisaccaride). La combustione degli zuccheri preserva il legno dai funghi e lo rende inappetibile agli insetti.

Estetica dark

La carbonizzazione annerisce il legno. Il risultato sarà un colore scuro, bruno/nero da intenso a vivo, in funzione del grado di bruciatura e del tipo di olio/resina applicata come finitura.

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Questo aspetto visivo di grande  suggestione ha sedotto e affascinato negli ultimi anni tanti architetti e designer europei e del nord America che hanno utilizzato questa tecnica per oggetti di design, elementi d’arredo, rivestimenti esterni di edifici.

bassa manutenzione

IL LEGNO DI VAIA così lavorato non necessita di ulteriori trattamenti per il suo ciclo di vita. Fatta eccezione per una pulizia regolare, può essere lasciato esposto a qualsiasi condizione climatica.

rispetto dell’ambiente

Il prodotto è la scelta responsabile nei confronti dell’ambiente in quanto proviene da foreste sostenibili. Il trattamento non utilizza alcuna tossina, non genera scarti da smaltire e contribuisce alla salvaguardia delle foreste pluviali.

smaltimento

Il prodotto non necessita di nessun metodo di smaltimento particolare, dopo l’utilizzo se ne può disporre
come qualsiasi altro legno naturale non trattato.

Migliora le proprietà del legno

È un trattamento completamente sostenibile ed ecologico: il legno bruciato per mezzo di una fiamma viene poi spazzolato e protetto con un olio speciale.